
In occasione di un giro in Garfagnana, nella fortezza delle Verrucole ove vi è una ricostruzione ben curata e “viva” della vita che si conduceva in questo posto nel medioevo, finalmente sono riuscito a vedere l’uso del pungitopo (Ruscus aculeatus). E’ da questo utilizzo che ne prende il nome volgare.
Devo dire che mi ha veramente stupito. Mi ricordo nella casa vecchia di mio nonno, in campagna, che si usava mettere salumi e formaggi in un mobiletto aperto protetto da rete metallica a maglie finissime [mi sfugge il suo nome caratteristico, ma appena mi viene in mente aggiorno il post!], lasciando al cibo la possibilità di traspirare.
Illuminante!
Anche da noi si usava mettere il formaggio all’interno di contenitori ricoperte
…segue (che m’è partito l’invia senza autorizzazione…)
di contenitori chiusi da una rete con fori sottilissimi; quest’uso del pungitopo non lo conoscevo..
Bellissima immagine!
Ma il contenitore aveva un nome particolare?
Ecco dove nasce il nome 😉 il topo che volesse mangiare ciò che sta sul ripiano, si pungerebbe :-D.
A presto