Questa sera mi sono dedicato alla sistemazione di un paio di foto stampate la settimana scorsa.
Le ho volute incorniciare in cornici bianche 30×40.
Per fare questo lavoro semplice ma preciso occorre essere concentrati. Quindi un pò di sound dei Nirvana del 2002 e si può iniziare.
Prima ho creato i passepartout nella dimensione voluta; lo spazio interno lo preferisco assimmetrico, sbilanciato verso l’alto, in modo da creare una visione equilibrata.
Poi creato il sandwich ho posizionato le fotografie, bloccandole ai lati con angolari in cartoncino (tutta la carta e il nastro sono acid free) ritagliati per quelle dimensioni.
A questo punto su una foto sono dovuto intervenire puntinando (cioè col pennellino e gli inchiostri) per ritoccare ed eliminare alcuni puntini bianchi creati in fase di stampa da pelucchi di polvere presenti (evidentemente) sul negativo. C’è da dire che usando prevalentemente luce diffusa e non condensata il problema è ridotto al minimo, ma pur sempre presente.
Quando stampo con il A600 Durst a condensatore (la testa a diffusione mi arriva al 6×6 mentre per il 6×7 devo per forza usare quella a condensatore) tra vetri del portanegativo e polvere, nonostante che l’ambiente sia pulito, la puntinatura è una fase costante. Adesso a diffusione su una cinquantina di foto stampate con il nuovo laborator 138 solo questa ho dovuto puntinarla.
La puntinatura è un’operazione delicata e che richiede esperienza (leggi molta pazienza). Un punto troppo scuro e la stampa la puoi cestinare!
Si prepara su un piattino una serie di colori (fatti asciugare) a tinte varie di nero. Io mi trovo bene con la serie Diaphoto (ho preso 4 tonalità di nero) che miscelate opportunamente forniscono la palette giusta di toni. La carta della fotografia è baritata e quindi assorbe molto gli inchiostri.
Alla fine asciugato il tutto si arriva a incorniciare la fotografia.
Per stasera è tutto!